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IL TORCHIETTO

Per stampare copie di fotografia esistono due metodi: la stampa per contatto e la stampa per ingrandimento.
Con la stampa per contatto, il formato dell’immagine positiva è identico al formato della negativa. La stampa si ottiene ponendo la carta sensibile a diretto contatto con la negativa, con l’emulsione della carta rivolta verso l’emulsione della negativa.
La stampa delle copie si svolge in due tempi: prima si impressiona la carta sensibile, con l’aiuto dell’apposito torchietto, poi si procede allo sviluppo.
Lo sviluppo delle copie è paragonabile a quello della pellicola, poiché la carta sensibile, dopo essere stata impressionata, viene immersa nel rilevatore, quindi sottoposta ad un lavaggio intermedio ed infine al fissaggio nel bagno fissatore, tali operazioni si effettuano in presenza di luce inattinica.
Per questo tipo di stampa a contatto si utilizza un dispositivo cd. "torchietto"o "pressino fotografico", "chassis presse" in francese, "printing frame" in inglese.
Il torchietto è composto da un telaio anteriore, da un vetro e da una parte posteriore (il dorso) con cerniere, mantenuta ferma in sede per mezzo di molle.
Con il torchietto aperto (cioè con il dorso a cerniere completamente sollevato) la negativa deve essere sistemata per prima con il lato lucido (del supporto) contro il vetro del torchietto (quindi l’emulsione si troverà dal lato opposto).
La carta  fotografica sensibile deve essere posta sulla negativa, con il lato dell’emulsione rivolto verso il lato dell’emulsione della negativa stessa; è necessario che la carta fotografica ricopra bene l’intera superficie della negativa.
Quando la negativa e la carta sensibile sono a posto, si sistema la parte posteriore del torchietto, curando che la carta non si sposti rispetto alla negativa; infine si agisce sulle due molle di chiusura in modo da bloccare l’insieme: a questo punto il torchietto è pronto per essere utilizzato.
Mantenendo così la superficie sensibile della carta contro il lato dell’emulsione della negativa, l’insieme viene esposto alla luce (generalmente, la luce elettrica normale). La luce attraversa le zone trasparenti della negativa ed impressione la carta; è invece trattenuta, in maggiore o minore misura, dalle zone più o meno opache della pellicola, per la carta sensibile, in questi punti, non è impressionata o lo è poco. Dopo lo sviluppo,  alle zone scure della negativa corrisponderanno zone chiare sulla copia positiva e viceversa, quindi si avranno i valori originari  del soggetto fotografico.

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